Pioniera! #11 Riprendere le fila
A un anno dal debutto di Pioniera! 12 numeri (0+11) per guardare al futuro.
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Pioniera sta crescendo, se ti piace quello che leggi, aiutami a far crescere questo progetto, basta pochissimo:
L'editoriale: Riprendere le fila
La ragione per la quale Pioniera! è stata in silenzio per due mesi è che per un insieme di ragioni mi sono trovato ad accettare una candidatura per il Consiglio Comunale di Genova. Una candidatura che sicuramente non ho cercato ma che mentirei se dicessi che non mi ha fatto piacere.
Al netto del risultato elettorale, la vittoria di Silvia Salis (bene) al primo turno e il fatto che non sono entrato in Consiglio Comunale (ma non benissimo), questa esperienza mi ha dato modo di sperimentare di persona quello che avevo sempre osservato dall’esterno: le campagne elettorali “grandi”.
Quando ti impegni così tanto per una cosa: un mese di corsa perpetua, vedi gente, stringi mani, confronti, incontri, pianificazione, c’è un prima e un dopo.
Prima
Tutta la tua organizzazione personale si flette inesorabilmente sull’impegno elettorale. Menti a te stesso dicendo che non lascerai i colleghi in difficoltà, che puoi tranquillamente coniugare vita familiare, lavoro e campagna elettorale senza sforzi, che spenderai poco e in modo strategico, che organizzerai pochi eventi grossi e strapieni di gente, che porterai a casa un bel risultato e comunque vada sarà un successo.
Dopo
Nella prima settimana si verificano tutti i punti dell’anatomia di una candidatura. La paranoia bussa sulla tua spalla il giorno che firmi la candidatura, non guardare in faccia nessuno diventa naturale come respirare, il rancore preme sul retro degli occhi ogni volta che vedi un altro candidato sorridere in pubblico, mentre il controllo ti spinge a fare le stesse valutazioni dei medici nelle aree di guerra: se c’è la remota possibilità che una persona o una realtà possa votarti, allora la incontri, altrimenti è data per persa. L’appetito arriva dopo, ma inesorabile. Quando la contezza del potenziale si fa concreta, ma inesorabile.
In questa fase è fondamentale avere persone intorno che ti ricordano che sei umano. Non condividerai niente con loro di come stai, salvo strategie e commenti velenosi su terzi. Non tollererai più di tanto chi prova a tenerti con i piedi per terra mentre cercherai sempre più certezze (incontentabili) da chi ti dice “oggi mi sembra sia andata bene”.
Durante lo spoglio dei voti, con la testa sei su un pianeta simile a quello di Darkseid, il nemico di Superman, e per le ore successive non conta altro che il sito che carica i risultati elettorali a una lentezza esasperante.
Poi tutto finisce, la stanchezza prevale e senza ancora una risposta vai a dormire perchè dopo un mese di carenza di sonno, pasti fuori casa e dopo aver usato ogni indumento elegante del tuo guardaroba, non ce la fai più.
Aftermath
Quando la nebbia della battaglia si dirada e hai tempo per ripensare a tutto, fai un bilancio: pensi a tutte quelle persone che ti hanno dato fiducia, a quei primi voti dei più giovani che hai incontrato, a quei voti dati dopo tanto tempo di astensione. Pensi a quella fiducia che hai rappresentato, magari stando in un partito che a volte piace ma che tante volte fa storcere il naso (e a volte fa proprio incazzare).
Mi sento di dire che ci sono ancora moltissime cose da raddrizzare: dal terminare la guerra fra bande che oggi fa sì che la città sia rappresentata in modo sbilanciato (con alcuni quartieri scomparsi e altri sovrarappresentati) al rafforzare (o formare) la competenza di una regia forte che muti lo stato di natura hobbesiano delle campagne elettorali in qualcosa di sensato passando per un miglioramento della consapevolezza dei soggetti politici in termini di prospettive e dialettica.
Ci sono anche delle cose da tenere: le persone con cui hai condiviso la strada, i progetti che hai portato in campagna elettorale, quelli che sono nati dai confronti nuovi e l’entusiasmo di rappresentare un progetto comune.
Una domanda però mi viene posta spesso: e ora? Voglio dire, cosa te ne fai di tutti quei voti e quei progetti se non sei riuscito ad essere eletto?
La Rubrica: Libri che potresti regalare a un bambino… o a una persona non eletta
Ti piacciono gli albi illustrati? Sei un genitore in cerca di ispirazione? Rivesti un ruolo pubblico dopo aver corso alle elezioni? Conosci una di queste tipologie di persone? Sei nel posto giusto.
Libri che potresti regalare a un bambino è la rubrica che propone albi diretti alle giovani generazioni ma con lo straordinario dono di sapersi adattare.
Un titolo e un incarico al mese, per parlare di temi trasversali e idee regalo per il Natale a casa di amici con figli.
La proposta per l’undicesimo numero di Pioniera! è
Dove andiamo quando moriamo?
Autore: Samy Ramos
Edito da Corraini Edizioni
Il titolo di questo albo è anche la domanda che prima o poi tutte le persone si pongono, grandi o piccole, nel corso della propria vita.
Non è diverso, alla fine, da quando non accedi all’incarico per il quale hai profuso l’impegno della campagna elettorale. “Dove andiamo quando perdiamo le elezioni?”
Questo albo illustrato è un grazioso e onesto viaggio verso le paure e le curiosità riguardo la fine del viaggio, che cosa succede dopo e come staremo successivamente.
Dove andiamo quando moriamo? è un libro che parla con tranquillità di un tema che può essere anche fonte di paura, con uno stile grafico simpatico e al contempo originale, una traduzione in inglese sotto al testo in italiano e personaggi caratteristici che ci accompagnano per tutta la storia.
Dove andiamo quando moriamo? può fornire degli spunti utili a superare le grandi paure, e normalizza una cosa che alla fine, succede un po’ a tutte e a tutti.
Questo libro rassicura con ironia la persona che legge sui processi della vita, restituendo un sorriso anche a chi sta passando un brutto periodo.
Un racconto irriverente che accompagna all’esplorazione la persona che legge o ascolta e che, con delicatezza, naviga nei quesiti della vita.
In conclusione, Dove andiamo quando moriamo? è un libro consigliato per bambini, bambine e persone che non sono state elette dopo una campagna elettorale. Una storia ironica per riprendere il nostro percorso anche senza tutte le risposte.
La Rubrica: Lo sapevi che? Diritti del lavoro e altre amenità
A volte prendersi una pausa è importante, pensaci (ci vediamo nel prossimo numero!)
La Rubrica: il fumetto del mese
Una delle novità di quest’anno è la rubrica “il fumetto del mese” dove ti proporrò un pubblicazione più o meno conosciuta che sia coerente con l’editoriale a inizio newsletter.
Nell’editoriale di questo numero di Pioniera! abbiamo parlato di riprendere le fila dopo un periodo frenetico e un bell’intrigo è quello che serve per staccare il cervello dalle troppe elucubrazioni:
Crisi di Identità
Un albo decisamente tosto, un intrigo complesso e tanti personaggi che, chi non è avezzo al mondo DC Comics, potrebbe fare fatica a riconoscere.
Temi forti, interrogativi etici e una storia ben scritta e disegnata ci portano in un mondo decisamente oscuro e coinvolgente.
Alla fine, sapere dove stiamo andando e quali strumenti ci diamo per affrontare il futuro è una buona strategia per riprendere le fila da dove le avevamo lasciate.
Friendly Reminder: Referendum
L’8 e il 9 giugno si va a votare per cinque quesiti referendari. Un breve memo:
🟩 Quesito 1 – Licenziamenti illegittimi: si torna al reintegro?
📌 Se vincesse il Sì, chi viene licenziato senza giusta causa potrebbe tornare al lavoro, non solo ricevere un risarcimento.
👷♂️ Si cancellano le norme del Jobs Act che impediscono il reintegro per chi è stato assunto dopo il 2015.
📣 CGIL, PD, M5S e AVS sostengono il Sì. Centrodestra e centristi contrari o astensionisti.
🗳 Scheda verde.
🟧 Quesito 2 – Più tutela per chi lavora in piccole imprese
📌 Oggi un lavoratore licenziato ingiustamente in una piccola azienda può ricevere massimo 6 mesi di stipendio.
✅ Con il Sì, il giudice potrebbe decidere un risarcimento più alto, in base al danno subito.
🤝 Si punta a pari diritti tra chi lavora in grandi e piccole imprese.
📣 Sì da CGIL, PD, M5S; No o astensione da destra e associazioni imprenditoriali.
🗳 Scheda arancione.
🩶 Quesito 3 – Contratti a termine: basta assunzioni senza motivo
📌 Oggi si può essere assunti a tempo determinato senza causale per 12 mesi.
✅ Con il Sì, servirebbe giustificare subito perché si assume a termine: meno precarietà, più contratti stabili.
📣 CGIL, sinistra e opposizione per il Sì; centrodestra e imprese contrari, temono rigidità.
🗳 Scheda grigia.
🟥 Quesito 4 – Sicurezza negli appalti: responsabilità condivise
📌 Se un lavoratore subisce un infortunio, oggi il committente non risponde se il rischio è “dell’appaltatore”.
✅ Con il Sì, tutti i soggetti coinvolti nell’appalto potrebbero essere ritenuti responsabili e obbligati al risarcimento.
⚠️ Più tutele per chi lavora e incentivo alla prevenzione degli incidenti.
📣 Sì da sindacati e movimenti per la sicurezza; No da destra e imprese.
🗳 Scheda rosso rubino.
🟨 Quesito 5 – Cittadinanza: 5 anni invece di 10?
📌 Oggi uno straniero extracomunitario può chiedere la cittadinanza dopo 10 anni di residenza legale.
✅ Con il Sì, si torna a 5 anni, come accadeva prima del 1992 e in molti altri Paesi UE.
👨👩👧 Favorisce chi lavora, studia e vive stabilmente in Italia, anche per i figli.
📣 Sì da +Europa, Radicali, sinistra; No da FdI, Lega e destra sovranista.
🗳 Scheda gialla.
Per maggiori informazioni:
Referendum2025
Personalmente trovo coerente votare 5 SI, un po’ perché penso che il Job Act sia un cancro del mondo del lavoro, un po’ perchè Pioniera! racconta anche quel mondo lì, condizionato da precarietà e incertezze. Avendo la possibilità di fare un piccolo passo in una direzione migliore, troverei stupido sprecarla.
Cose che puoi fare a Giugno per procrastinare
Fai un favore a te stess* e vai a votare il Referendum
8-9 giugno
Tutte le info qui (sito Prefetture)
e qui (sito Comitato Promotore)
Grazie per tutto il pesce!
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Nel prossimo numero di Pioniera!
Un nuovo punto di vista per il mese di Luglio!
Un nuovo libro che puoi regalare a un bambino o….
Nuove rubriche e le novità non sono finite!